Il programma “2021 CONTRASTARE LA VIOLENZA E LE DISUGUAGLIANZE” in cui si inserisce il progetto “Dalla parte degli ultimi” intende contribuire alla realizzazione dei due obiettivi strategici di seguito riportati, perseguendo i valori dell’ambito d’azione “Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione”.
Nei territori coinvolti dal progetto, infatti, ci sono forme di violenza strutturale, ovvero l’organizzazione economica, sociale e culturale dei territori stessi genera disparità nell’accesso ai diritti, alla sicurezza, all’inclusione sociale.
Mentre, infatti, i cittadini stabilmente residenti possano giovare di buone condizioni di vita, servizi e istituzioni volte a garantirne il benessere, permangono categorie di persone ai margini, a cui mancano spesso beni di prima necessità, reali possibilità di realizzazione e di inclusione nel contesto sociale di riferimento.
La violenza strutturale è alimentata da una violenza culturale, ovvero da una visione della persona ai margini, sia essa senza fissa dimora, migrante e/o vittima di tratta, come un problema sociale e una minaccia per il territorio.
Le persone ai margini spesso vengono stigmatizzate e considerate le uniche responsabili della propria condizione, senza che vengano tenute in considerazione le situazioni socio politiche dei paesi di origine, la criminalità o le situazioni avverse di cui sono state vittime, come se essere “ai margini” fosse una scelta volontaria.
Infine, violenza strutturale e culturale rischiano di alimentare e legittimare forme di violenza diretta sulle persone, che porta in alcuni episodi anche alla morte.
Al fine di raggiungere i sotto elencati obiettivi si è pensato di intervenire tramite il seguente ambito di azione: Contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione.
Infatti, per essere di supporto ai destinatari individuati è necessario intervenire per garantire un uguale accesso ai diritti e ai servizi, contrastando quelle attività di sfruttamento della condizione di marginalità ed esclusione in cui attualmente si trovano, ma anche attraverso attività di coscientizzazione, educative e di prevenzione che cerchino di ridurre la permanenza prolungata in una condizione di grave criticità.