Scubo

20.10.2020

+400 mln per il Servizio CIvile Universale. Il commento di SCUBO

Il Consiglio dei Ministri approva la Legge di Stabilità 2021 con 200 mln per anno per il biennio 2021-22 per il Servizio Civile Universale. Si arriva quindi a circa 300 mln l’anno per circa 50.000 operatori volontari (rimangono 45.000 per il 2020).

Si tratta di un importante riconoscimento del contributo che gli operatori volontari danno al Paese, ma anche dell’importante investimento che gli Enti ogni anno fanno per ospitare i giovani. Questo anno, che ha visto le organizzazioni scrivere oltre che i progetti i programmi triennali, ha in particolare segnato il record di progetti depositati, segnale che il settore ha ancora molto margine di espansione. E’ questa la filosofia di SCUBO, una rete di enti di Bologna e dell’Emilia-Romagna che ha deciso di pensare in grande, depositando nel suo primo anno di nascita ben 6 programmi per circa 400 potenziali operatori volontari e con tutta l’intenzione a espandere i propri confini nei prossimi anni se, come sembra, lo Stato e le Regioni saranno disposti a fare un serio investimento nel Servizio Civile Universale. 

50.000 operatori volontari sono un buon contingente, ma se già prima della pandemia sarebbero bastati per appena un candidato su due è probabile che nonostante l’incremento delle posizioni messe a bando aumenteranno i candidati idonei non selezionati. Si pensi al bando autofinanziato (principalmente da FAVO) pubblicato dal Dipartimento nell’estate che ha visto per appena 244 posizioni oltre 2.000 candidature, otto per ogni posizione. Molto simili i dati dei bandi di Servizio Civile Regionale pubblicati nel contempo. 

Tutto ciò nonostante una mole di progetti per almeno 30.000 giovani già pronti ma destinati agli archivi in quanto non finanziati. Si tratta di enti che investono in strutture e personale e disposti ad accogliere gratuitamente i giovani pronti a mettersi al servizio della comunità ma che, per carenza di fondi, vedranno i primi in fumo i propri investimenti, i secondi respinta la propria domanda. 

Un importante traquardo dunque, ma certamente non un punto di arrivo data la crescente fame di opportunità dei giovani italiani che hanno visto diventare ancora più ripido il percorso di inserimento lavorativo già in salita prima della crisi. 

Bene ha fatto dunque il Governo a fare questa scelta. Siamo certi che, con un contingente di operatori volontari senza precedenti in prima linea nella lotta al virus e ai suoi mille risvolti sociali, sarà chiaro che è quantomai opportuno fare passi avanti in questo percorso.